Lupi vestiti da agnello: la strategia della Lega in Sardegna
Nello specifico, durante una manifestazione del movimento francese Nissa Rebela (ovvero di quel Philippe Vardon che la giustizia d’Oltralpe ha già riconosciuto colpevole non solo di islamofobia ma, anche, di ricostituzione di partito fascista) l’On. Borghezio non s’è accorto di come la telecamera, che lo riprendeva durante il suo intervento inneggiante al solito “Padroni a casa nostra”, abbia continuato a seguirlo anche quando, allontanatosi dalla sala ed appartatosi con alcuni esponenti della destra identitaria nizzarda, s’è messo, sottovoce, a suggerire agli amici francesi la strategia da seguire al fine di poter uscire dall’isolamento politico.
Borghezio: Bisogna rientrare nelle amministrazioni e i piccoli paesi. Bisogna insistere molto sull’aspetto regionalista del vostro movimento.
Interlocutore: Giocare sul regionalismo è più facile per gli italiani che per noi.
Borghezio: Sì, ma è una buona maniera per non essere classificati come fascisti nostalgici, ma come un nuovo movimento regionale, cattolico….ma sotto sotto noi siamo sempre gli stessi.
Ricordiamo anche che a dicembre il Sen. Rizzi della Lega Nord annunciava: la Lega Nord sbarca in Sardegna
E’ con questo spirito che la Lega, movimento razzista fondato anche su questi “onorevoli” è sbarcata anche in Sardegna con l’intento di radicarsi nel nostro territorio in previsione delle elezioni per il Parlamento Europeo. Già!!! loro si “sentono di casa”, per una questione di “ospitalità da ricambiare” visto che un loro amico sardo alle penultime Politiche fu “candidato nelle loro liste – ospite in Lombardia”.
Peccato che fosse il segretario del Psd’Az in cerca di “diritto di tribuna”. Così si giustificò.
Ma la storia dimostra che non fu un “incidente isolato” né “un episodio di follia” visto che alle recenti elezioni regionali il Psd’Az, in sintonia con quelle logiche politiche, ha appoggiato il peggior Centro Destra colonialista italiano votando il simbolo “Berlusconi Presidente”.
“Naturalmente” stavolta facendo un accordo politico “per far valere le ragioni dei sardi”.
Ma c’è da pensare che le uniche ragioni che vogliono far valere sono solo personali o di un gruppo nordista razzista, con dichiarate radici fasciste da parte dei suoi esponenti come l’on Borghezio, l’on Tosi e tanti altri: tutti mostri generati dal nazionalismo.
I sardi con questi “istrangius” e “compagni di viaggio locali” non hanno nulla da spartire. Come dice il Presidente neoeletto della Regione Sardegna (creatura di Berlusconi) in chiusura delle dichiarazioni programmatiche: “che Dio ci aiuti”. Anzi, laicamente, ribadisco che noi sardi siamo da sempre abituati ad aiutarci da soli e così intendiamo proseguire in futuro.
Claudia Zuncheddu, Consigliera Regionale RossoMori
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