“Terremotu Militari?” Interrogaus su Guvernu de sa Sardigna
Le esercitazioni militari continuano a creare paura, panico e condizioni di insicurezza in Sardegna. Innanzitutto per il “diritto al rispetto” e alla “conoscenza” degli eventi che avvengono nel nostro territorio con le ripercussioni sulle popolazioni, interroghiamo il Presidente della Regione e l’Assessore alla Difesa dell’Ambiente. Consiglio Regionale della Sardegna XIV LegislaturaINTERROGAZIONE ZUNCHEDDU. Con richiesta di risposta scritta su: “Esercitazione militare svoltasi nel Mar Tirreno con interessamento del Nord-Est della Sardegna – 15 Giugno 2009”.Premesso che in base a quanto appreso dalla stampa il 16 Giugno 2009, la mattina del martedì 15, due potenti boati e una lunga vibrazione causate presumibilmente da un’esercitazione aero-navale in corso al largo del Mar Tirreno, avrebbero creato panico fra i residenti e i villeggianti lungo la costa Est della Sardegna, da Olbia (fonte TG) a Barisardo, con epicentro alla Caletta di Siniscola, a San Teodoro. La popolazione, ignara delle operazioni militari in corso, avrebbe attribuito tali fenomeni a scosse telluriche che precedono il “fenomeno terremoto” ( intasando i centralini dei Vigili del Fuoco per avere informazioni sull’accaduto) : “ [ … ] Il centro dove il fenomeno è stato avvertito più distintamente è stato San Teodoro ma segnalazioni sono arrivate da Porto San Paolo fino a Barisardo. Solo qualche ora dopo si è scoperto che non si è trattato di un movimento tellurico, come ha confermato l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ma di boati causati da esplosioni durante una esercitazione militare al largo dell’ampio tratto di mare del Tirreno centrale nella quale sono impiegati anche caccia intercettori F16 dell’Aeronautica e navi della Marina. [ … ] Ai due boati sono seguiti i tristemente noti segnali del terremoto: pavimenti che vibrano, vetri che tremano, porte che sbattono e armadi che traballano. L’esplosione è stata avvertita in tutto il paese, dal centro fino alle zone più periferiche, e soprattutto nelle aree più vicine al mare [ … ]”( cit., L’unione Sarda, 16 Giugno 2009). Gli eventi sopracitati non sono isolati e non avvengono per la prima volta. Solo nel 2009, a parte le segnalazioni del 15 giugno, altri episodi sono stati registrati il 5 febbraio e la notte tra il 16 e 17 Aprile. Questi fenomeni hanno diffuso allarme, paura e incertezza fra i cittadini. Sulle esercitazioni effettuate e sulle ripercussioni fra le popolazioni residenti sulla costa, a tutt’oggi sono trapelate solo pochissime informazioni e notizie ufficiali da parte degli organi militari preposti e della stampa.
Nulla di preciso, oltre ai brevi articoli dei quotidiani isolani, è dato invece di sapere circa le cause dei fenomeni avvenuti, evidenziati e denunciati in questa interrogazione. Tacciono in particolare gli organi militari, e tacciono stranamente anche quelli civili.
Inoltre si evidenzia e si ricorda che l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dispone di sistemi di registrazione e monitoraggio efficienti e di alta precisione, tali da definire le reali cause generanti gli eventi precedentemente menzionati che hanno interessato i luoghi e le popolazioni costiere di quella parte della Sardegna, ma anche altre zone dell’interno.
Si interrogano il Presidente della Regione e l’Assessore alla Difesa dell’ambiente per sapere:
1) Sulla natura, tempi e modi delle esercitazioni militari che hanno interessato quella parte del mare e dell’entroterra sardo, e se siano stati rispettati i protocolli relativi alle quote e alle velocità di sorvolo da parte degli aviogetti militari impegnati, italiani e stranieri, sugli abitati e nelle loro vicinanze
2) Quali siano state le forze navali ed aeree coinvolte in queste esercitazioni e le loro nazionalità.
3) Quale armamento convenzionale noto ed eventualmente non convenzionale sia stato usato in queste esercitazioni, ovvero se siano stati impiegati anche armamenti convenzionali di nuovo tipo. Quale sia la natura dei due boati particolarmente potenti, accompagnati da una scossa lunga.
4) In che modo le istituzioni e gli enti preposti: Regione, Provincia, Comuni e Comunità istituzionali varie siano state informate preventivamente.
5) Quale è stata la risposta dei suddetti enti istituzionali alla notizia delle imminenti esercitazioni.
6) Quali sono state le attività svolte da parte degli enti istituzionali per informare, tutelare e rassicurare le popolazioni e i territori interessati dalle sopracitate esercitazioni militari. Cagliari, 22/06/2009Claudia Zuncheddu Consigliera Regionale RossoMori
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