Mozione Zuncheddu – firmata da tutte le forze dell’opposizione
Sulle carceri speciali, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento.Protocollo del 17/07/09
PREMESSO che:– il piano di riorganizzazione delle carceri presentato dal Ministro Alfano avalla il progetto di portare in Sardegna, per scontare la pena, la più pericolosa criminalità mafiosa internazionale soggiornante nelle carceri italiane;– tale piano, partendo dalla necessità di riorganizzare le carceri nel nostro territorio, e in particolar modo a Cagliari e a Sassari, propone di creare bracci speciali per un totale di circa 400 posti da riservare a detenuti in regime di 41 bis (carcere duro);– i detenuti da “carcere speciale” in Italia sono circa 600 e tutti esponenti della criminalità mafiosa: dalla n’drangheta alla camorra, tutte realtà legate alla delinquenza internazionale che con i suoi traffici (dalla droga, alla prostituzione, ai rifiuti) ha inquinato il tessuto economico e sociale di diverse parti del mondo, compreso quello italiano; PRESO ATTO che già la magistratura si è occupata, nel nord-est della Sardegna, di infiltrazioni mafiose e camorriste riguardo alla speculazione edilizia e che si fanno sempre più frequenti le dichiarazioni della stampa internazionale in cui si denuncia la presenza di interessi della mafia russa sulle nostre coste sarde; SOTTOLINEATO che tale provvedimento apporterebbe al popolo sardo e a tutta la Sardegna notevoli svantaggi: l’arrivo nel territorio isolano di esponenti di spicco della criminalità organizzata e delle famiglie implicate nella malavita creerebbero, infatti, instabilità sociale, insicurezza per la civile convivenza e inquinamento dei tessuti economici, già fortemente mortificati dalla grave crisi, impegnano il Presidente della Regione e gli Assessori competenti affinché: 1) si garantisca la tutela dei detenuti sardi da infiltrazioni derivanti dalla convivenza in carcere con elementi della criminalità organizzata appartenenti alla più agguerrita delinquenza italiana e internazionale;2) si dia l’opportunità a quei sardi che scontano pene in carceri lontane dalla Sardegna e che ne facciano richiesta, di essere trasferiti in sedi di detenzione isolane dove sia garantito un percorso di reale rieducazione e reinserimento nel tessuto sociale di appartenenza; tale opportunità è tesa ad alleviare la sofferenza e i disagi delle famiglie, derivanti dalle distanze, dai costi e dall’inadeguatezza dei trasporti; 3) si facciano carico della situazione di grave allarme per lo stato di degrado in cui versano le carceri sarde, situazione costantemente denunciata da associazioni di cittadini, da operatori del settore, da artisti, da rappresentanti di enti locali e trovino soluzioni affinché le carceri sarde siano luoghi di reale rieducazione, riflessione e reinserimento degni di un paese civile; dando questo segno di civiltà eviteremo l’ennesimo e drammatico sopruso nei confronti di quei sardi detenuti e delle loro famiglie. Cagliari, 17 luglio 2009f.to Zuncheddu, Uras, Salis, Bruno, Ben Amara, Sechi, Massimo Zedda, Daniele Secondo Cocco, Mariani, Giampaolo Diana, Agus, Barracciu, Caria, Pietro Cocco, Cucca, Cuccu, Espa, Lotto, Manca, Marco Meloni, Valerio Meloni, Moriconi, Porcu, Sabatini, Gian Valerio Sanna, Antonio Solinas, Soru
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