Comunicato di solidarietà ai cittadini del quartiere di P.zza d’Armi in Cagliari
Il movimento dei Rossomori è solidale con gli abitanti di Via Peschiera e Via Castelfidardo le cui abitazioni sono rimaste lesionate in seguito ai cedimenti sottostanti il manto stradale ed a cui è stato notificato il giorno di Ferragostoun’ordinanza con cui il Sindaco del Comune di Cagliari ha stabilito losgombero delle abitazioni entro cinque giorni o la immediata messa in sicurezza spese dei proprietari delle case.Sulla zona di Piazza D’Armi e sulla sua stratigrafia vanno fatte alcune precisazioni: gli strati di terreno sottostanti le abitazioni sono per lo più composti da roccia calcarea poco coesa, friabile, sensibile all’acqua. (Possiamo immaginare quale possa essere l’effetto di dilavamento sul calcare conseguente alle numerose e non occasionali perdite dalle condotte dell’acqua, delle fogne nonché delle piogge).Il quartiere ha registrato già in passato dei cedimenti che hanno costretto alcune famiglie ed esercizi commerciali ad abbandonare, repentinamente, le proprie abitazioni ed i propri negozi. Negli anni ottanta al posto della struttura in cui è presente l’attuale Web Caffè, c’era una struttura con uno studio medico, un Calzolaio, ed una famiglia, i cui abitanti, nell’arco di una giornata si sono trovati a doverla abbandonare in quanto la palazzina, per una parte era interamente crollata. (Da allora tutti i cittadini di Cagliari sanno che sotto il crocevia di Piazza d’armi c’è un grande lago di acqua dolce). L’ultimo cedimento strutturale evidentissimo, che avrebbe dovuto allertare i tecnici del comune e, soprattutto, guidare i responsabili della sicurezza dei cittadini a prendere delle decisioni relative al monitoraggi ed alla messa in sicurezza dell’intera zona, è avvenuto da oltre un anno: un tratto di strada della via Peschiera, per una superficie di 40 metri, è sprofondato e non di qualche centimetro, la voragine nel suo punto di massima escursione era di 4 metri, la macchina di Gianluca Morelli è precipitata sul fondo, questi aveva parcheggiato l’autovettura due ore prima che avvenisse il crollo, recando inconsapevolmente la moglie ed il figlioletto di otto mesi al sicuro. (Inutile dire che i danni subiti da Morelli non sono ancora stati risarciti e che diversi enti, Comune di Cagliari, Abbanoa, ed altri, si stanno ancora rimpallando le responsabilità).Da allora i cittadini non hanno ricevuto informazioni ne sullo stato dell’area, nè sui controlli in atto, nè sugli interventi eseguiti. Le notizie “utili” per poter capire la reale situazione della zona sono incominciate ad arrivare solo in seguito all’azione legale intrapresa da alcune delle famiglie proprietarie degli immobili la cui stabilità è stata compromessa dal crollo avvenuto l’08.08.08, così come precisa anche l’Avv. Susanna Angelica Cabras legale di alcune delle famiglie interessate dall’ordinanza del Sindaco.Insieme alla situazione geologica di Piazza D’armi bisogna considerare anche la condizione di alcune famiglie di questo rione di Cagliari: oltre a docenti universitari, giovani professionisti ed altri abitanti mediamente benestanti, vivono qui persone anziane che il quartiere lo hanno costruito materialmente nell’immediato dopoguerra e di cui sono la memoria storica e l’anima, i Dore , I Murtas, i Morelli, i Salis, solo per citare alcune delle famiglie “storiche” del quartiere.Ora l’intera rete costituita dalle famiglie del quartiere, si sente oltraggiatadalla insindacabile presa di posizione delle Autorità comunali che hanno ingiunto ad alcune di esse di abbandonare le proprie abitazioni entro cinque giorni senza dare loro una alternativa e di fatto mettendole per strada.I nonni anziani che risiedono in alcuni degli immobili interessati, i quali hanno rispettivamente 88 e 90 anni, dopo aver vissuto la carestia della guerra e dopo aver partecipato allo sforzo di ricostruzione della nostra società, ora non hanno più le forze nè per sostenere le spese di un trasloco né per la messa in sicurezza degli immobili di loro proprietà che risultano strutturalmente gravemente lesionati.La famiglia con la nonna ottuagenaria che non è a carico ma contribuisce fieramente aiutando figli e nipoti radunati sotto lo stesso tetto, non ha i mezzi per affrontare questa grave e pericolosa situazione.La famiglia composta da figli eroici pilastro economico e psicologico dell’unico genitore rimasto e degli anzianissimi nonni non ha la forza neanche lei per affrontare questa grave situazione di pericolo. Allora una società/comune/regione civile e rispettabile, interviene in immediato soccorso del suo anello debole, procede a valutare le azioni da intraprendere e le porta avanti secondo le regole imposte dalla legge e della solidarietà sociale dovuta in queste occasioni.Ora invece ci si chiede per quale motivo a distanza di mesi dall’evento di via Peschiera il Sindaco e la struttura comunale preposta non abbiano proceduto al monitoraggio sistematico, efficace ed approfondito dell’intero quartiere di Piazza D’armi.Ci si chiede perché si stia continuando a permettere il traffico di numerosi mezzi leggeri e pesanti di persone non residenti a fronte della dimostrata instabilità del suolo.Ci si chiede cos’altro aspetta questa zona alle prossime piogge autunnali.Noi dei Rossomori chiediamo al Sindaco ed agli enti comunali cagliaritani preposti alla gestione del territorio ed alla esigenze dei cittadini: di non venir meno al loro dovere istituzionale di dare immediata e concreta risposta, alle drammatiche esigenze di queste famiglie, che con il loro lavoro hanno contribuito alla crescita della comunità e che ora si sentono “vittime” dell’inefficenza delle strutture preposte e della loro mancanza di coordinamento. Alessio Salis (Militante dei Rossomori e abitante di Piazza D’Armi)
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