Prove tecniche di fascismo in Consiglio Regionale
Indecoroso spettacolo in Consiglio Regionale all’indomani delle elezioni comunali e provinciali in Sardegna.
Comunicato Stampa
A distanza di sei mesi dall’ultima apparizione, oggi si è presentato in aula il Presidente Cappellacci per relazionare, in 13 minuti, sulle intercettazioni telefoniche inerenti l’affaire dell’eolico e sulle inquietanti relazioni fra esso, la “finanza chiacchierata” ed esponenti borderline con la criminalità internazionale e mafiosa.
Naturalmente il Presidente sostiene “che si tratta di ipotesi che non gli appartengono”. Noi riteniamo che in qualità di Presidente della RAS debbano appartenergli le considerazioni politiche che si deducono esplicitamente dalle intercettazioni, che secondo noi avrebbero dovuto suggerirgli le dimissioni dalla sua carica, per “svendita delle risorse della terra dei sardi” a cricche affaristico-politiche.
A seguito del suo intervento, sono stati inquietanti, gli insulti, le volgarità, gli atteggiamenti minacciosi riservati all’ex presidente Renato Soru, che ha semplicemente chiesto che su temi così importanti e determinati per il futuro democratico della Sardegna, si aprisse un ampio dibattito per consentire a tutti i consiglieri un confronto libero, franco e leale.
L’affaire dell’eolico ritengo, che per la sua complessità, per il coinvolgimento non solo del presidente Cappellacci, ma di alcune parti dei vertici amministrativi regionali e per il rispetto dovuto alle istituzioni e quindi ai sardi, non poteva essere di certo liquidato in Conferenza dei Capigruppo, a votazione di maggioranza, con l’imposizione di 10 minuti a gruppo politico e negando in questo modo la partecipazione democratica dell’assemblea.
Questa gazzarra, degna del miglior fascismo berlusconiano, orchestrata dai banchi del centro destra e delle “truppe coloniali” ha impedito il confronto costringendo le opposizioni all’abbandono dell’aula per protesta.
La Presidente Lombardo , non solo non ha richiamato la sua parte politica ad un contegno decoroso nel rispetto dell’assemblea, ma ha continuato la “farsa democratica” del dibattito all’interno delle forze di centro destra.
Non dobbiamo permettere che l’Assemblea dei sardi divenga un “bivacco di manipoli”, per citare un personaggio a loro caro: Benito Mussolini.
I Rossomori degni eredi di Emilio Lussu, non si lasceranno intimorire da questo rigurgito di neofascismo, tanto meno permetteranno che questa prassi antidemocratica venga consolidata, magari con l’aiuto compiacente delle cariche istituzionali della Regione.
Invitiamo tutti i colleghi delle opposizioni ad una mobilitazione e vigilanza democratica in difesa delle libertà di espressione e di manifestazione a partire dall’interno della massima Assemblea dei sardi.
La benda dagli occhi è stata già levata, non permetteremo a nessuno di farla scivolare sulle bocche, tanto meno ai viceré de is meris di Arcore e alle loro truppe coloniali.
Claudia Zuncheddu
Consigliera RegionaleRossomori
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