A rischio gli alberi di piazza Garibaldi
Interrogazione urgente
su
Grave rischio per gli alberi di valore storico, ambientale e culturale della Piazza Garibaldi
Premesso che
– Non è più tollerabile che nella città di Cagliari questa amministrazione di Centro – Destra continui a trascurare la cultura del verde e non si attivi a favore della tutela, del recupero e della valorizzazione degli spazi verdi che renderebbero più vivibile la nostra città, per tutti i suoi abitanti e per bambini e anziani in primis;
– Non si può trascurare il fatto che l’identità e la storia di una città e dei suoi abitanti passi anche attraverso la presenza dei suoi elementi naturali e paesaggistici, tra cui gli alberi, veri e propri beni identitari;
– nell’arredo urbano di una città che si pone come “Capitale del Mediterraneo” non può essere trascurato il valore non solo naturalistico ma anche storico e identitario dei propri elementi naturali, soprattutto dei propri alberi secolari, in quanto riconoscere tale valore è indice di una società evoluta e rispettosa dell’ambiente in cui vive;
Constatato che
– nonostante le lungaggini e i fallimenti a danno di residenti, frequentatori abituali e commercianti, causati dal rifacimento di Piazza Maxia, questa amministrazione di Centro – Destra continua a favorire progetti faraonici e onerosi che “svuotano le casse” del comune e distolgono l’attenzione degli uffici competenti dalle opere di manutenzione ordinaria (strade, fognature, elettricità, viabilità ecc…) che i cagliaritani richiedono a gran voce per poter vivere più decorosamente (vedi lo stato di degrado in cui versano quartieri quali S. Elia, Castello, l’area intorno Piazza d’armi, solo per citarne alcuni);
– il Comune di Cagliari non può permettere che si verifichi l’ennesimo caso di sperpero di denaro pubblico come accaduto per i lavori di Piazza Maxia, progetto costato al Comune di Cagliari l’astronomica cifra di 1.300.000 Euro circa, soldi pubblici spesi per cementificare e deturpare una piazzetta che un tempo era punto di incontro e di ritrovo per i residenti, sacrificando inoltre gli alberi che la rendevano più accogliente e vivibile e che erano parte integrante dell’identità di quell’angolo della nostra città (da rimarcare il fatto che con la disponibilità di tale cifra le autorità comunali non hanno nemmeno previsto di avviare l’indagine geognostica più volte richiesta da comitati e residenti a seguito dell’apertura di pericolose voragini lungo le strade adiacenti la piazza);
Preso atto che
– un altro caso analogo a quello di Piazza Maxia potrebbe sorgere proprio dai lavori previsti dal progetto di restyling della Piazza Garibaldi;
– Tale intervento ha suscitato forti preoccupazioni fra movimenti ambientalisti e residenti della zona in quanto comporterà, come si apprende dalla stessa relazione tecnica, tutta una serie di interventi radicali su quella che è la Piazza allo stato attuale e che avranno pesanti ripercussioni sul piano paesaggistico e che metterà a rischio la salute e la sopravvivenza degli alberi pressoché secolari presenti nella Piazza;
– Nonostante dal progetto originale sia stata eliminata la parte riguardante la realizzazione dei lavori per il parcheggio sotterraneo, rimane comunque il fatto che i lavori che verranno praticati saranno notevolmente invasivi per il sottosuolo e potranno quindi pregiudicare seriamente lo stato di salute dei Ficus Retusa che dovranno essere rimossi dalla Piazza: alberi ornamentali ma che hanno un particolare pregio naturale e paesaggistico e svolgono un’importante funzione ricreativo – culturale;
– nel “Progetto esecutivo per i lavori di manutenzione straordinaria della Piazza Garibaldi” è specificato che le essenze arboree presenti verranno sostituite e che la salute e la sopravvivenza di queste dipenderà in gran parte dalle “caratteristiche intrinseche possedute dalle piante di questa specie[…];
– non è da trascurare che si tratta di alberi pressoché secolari e che per tale motivo sono particolarmente a rischio per le delicate e complesse operazioni di cavatura a cui dovranno essere sottoposti: l’apparato radicale dei Ficus Retusa potrebbe essere compromesso irreparabilmente e non superare la fase del riposizionamento presso altri spazi verdi della città dove “ […] i Ficus verranno messi a dimora […] in grado di durare per qualche anno: periodo di tempo sufficiente a riassicurare il pieno ripristino delle capacità di nuovo auto-sostentamento degli alberi con il ricostituito, proprio, apparato radicale”.
– In base a tali premesse anche le pratiche di gestione agronomica successiva alla cavatura che vengono certificate nella relazione dei tecnici comunali non garantiscono la piena riuscita dell’operazione di riposizionamento e quindi la tutela degli alberi rimossi;
–
Tutto ciò premesso, si interroga il Sindaco e gli assessori competenti per
1) Sapere se sia stato eseguita un’accurata perizia dell’apparato radicale dei Ficus Retusa che verranno sradicati;
2) se siano disponibili gli eventuali risultati ottenuti da tale studio e dai quali si constati che quelli predisposti dai tecnici comunali siano gli unici interventi in grado di:
– non pregiudicare la stabilità biomeccanica e lo stato di salute di questi alberi ornamentali ma di particolare pregio storico, culturale, naturale e paesaggistico;
– di rispettare la fisiologia e la fisica della pianta;
– di non comprometterne irreparabilmente l’apparato radicale;
3) se ai sensi dell’art. 138 e seguenti del D.Lgs. 28 ottobre 1999, n. 490 (T.U. sulle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali) i tecnici competenti abbiano dotato l’amministrazione comunale di regolamento del verde aggiornato allo stato attuale o se comunque sia stato predisposto dagli uffici comunali competenti un elenco del patrimonio arboreo e delle alberature tutelate della città dal quale risultino appunto gli alberi e le essenze arboree da tutelare e che quindi non possono essere sradicate, rimosse o abbattute;
4) Se la gestione agronomica degli alberi, dopo il riposizionamento presso altre aree idonee alla loro crescita, richiederà un ulteriore impegno economico oltre quello già contemplato nel “Quadro Economico” allegato al Progetto esecutivo dei lavori e a quanto ammonteranno le spese per tali trattamenti specifici.
Cagliari, 26 Luglio 2010
Claudia Zuncheddu
Massimo Zedda
Radhouan Ben Amara
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