Contro la servitù Nucleare in Sardegna
Sit-in antinucleare a Teulada
Domenica 10 ottobre dalle ore 10 in Piazza Fontana
Oggi lo Stato italiano, con l’eventuale imposizione delle centrali nucleari in Sardegna per la produzione di energia atomica e con l’industria dello stoccaggio delle scorie radioattive, potrebbe sancire la morte del territorio e il genocidio delle future generazioni sarde.
Mobilitiamoci, vigiliamo e partecipiamo al Referendum per la denuclearizzazione dell’isola.
Lo Stato Italiano
Che ha voluto fare della nostra terra un “centro di addestramento militare” per le guerre nel mondo;
Che avvelena e consuma il nostro ambiente;
Che distrugge il territorio;
Che con le Basi Americane ha fatto pagare i suoi debiti internazionali alla Sardegna;
Che è autore del genocidio culturale ed economico del popolo sardo;
Che con le sue leggi e le sue strategie ha saccheggiato le nostre risorse, ci ha discriminato negandoci il diritto ad esistere come Popolo e come Nazione;
Che sta negando i diritti elementari, contemplati dal Diritto Internazionale, dalla Costituzione Italiana, dallo Statuto Regionale Sardo, all’istruzione, alla pratica della propria lingua, alla Sanità pubblica, al lavoro… oggi ventila la minaccia di una nuova “servitù”, quella “nucleare”.
Attualmente, per le scorie nucleari che il mercato occidentale produce e per la cui conservazione e messa in sicurezza non esistono soluzioni certificate. L’America, dopo aver investito ingenti capitali nella ricerca, non trovando alcuna soluzione, per stessa dichiarazione di Obama, si è arresa a questo problema.
Tutti i Paesi del mondo industrializzato, dopo aver devastato con i propri veleni vaste aree nei Paesi del Sud del mondo, oggi sono disposti a pagare altissimi costi per “liberarsi” delle scorie radioattive altamente pericolose per la salute delle popolazioni e dell’ambiente.
In Sardegna, la presenza dei poligoni militari, che agevolerebbero con il segreto militare il “traffico di scorie” e la bassa concentrazione demografica, fa sì che l’isola possa essere appetibile per la produzione di energia atomica o l’eventuale stoccaggio delle scorie.
Opponiamoci con la mobilitazione popolare, pacifica e democratica, alla “Nuova Servitù Nucleare” nell’isola.
Aderiamo al Comitato.si.nonucle, al fine di informare il popolo sardo sul referendum consultivo contro il nucleare che verrà votato nella primavera del 2011 e sensibilizzarlo sulla necessità di votare SI al quesito “Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti ?”
Claudia Zuncheddu
Consigliera Regionale Rossomori
Commenti