Al Sig. Sindaco dott. Emilio Floris
All’Assessore alla Cultura, Attività Culturali,
Musei, Spettacolo
A tutti gli Assessori competenti
Mozione urgente
Su
Grave rischio di smantellamento del Teatro Lirico di Cagliari
Premesso che
– da diversi mesi gli operatori del Teatro Lirico di Cagliari stanno portando avanti una tenace e civile protesta contro lo smantellamento di questa importante struttura della vita culturale e sociale di Cagliari;
– gli effetti devastanti della cosiddetta “Riforma Bondi” hanno innescato una serie di numerose proteste e mobilitazioni non solo fra gli stessi operatori dell’Ente ma anche di parte dei cagliaritani che non tollerano di vedere mortificato uno dei più importanti punti di riferimento della Cultura non solo della Sardegna ma anche Italiana e Internazionale;
Sottolineato che
– la qualità della produzione artistica del Lirico è stata mortificata da una gestione che per troppi anni si è sottratta alle responsabilità circa bilancio e conti, già fortemente compromessi dalla crisi che si è abbattuta in particolare sul settore della Cultura, messo in ginocchio dai tagli indiscriminati e dalla politica scellerata del governo Italiano di Centro Destra alla quale questa Amministrazione Comunale, e in particolare il Sindaco non solo in veste di primo cittadino ma anche di Presidente della Fondazione Lirica, non si è mai opposta e rispetto alla quale non ha mai preso posizione, in difesa del Teatro in quanto centro propulsore dell’arte e della cultura isolana, in rispetto dei professionisti che per anni hanno garantito il prestigio e la qualità artistica e per la tutela dei posti di lavoro che la Struttura garantisce;
– il tentativo di smantellare questa Istituzione fondamentale sia sul piano culturale che su quello sociale per la nostra città è del tutto in contrapposizione con il tanto e incomprensibilmente sbandierato slogan di cui si fregia questa Amministrazione Comunale di “Cagliari Capitale del Mediterraneo” che non può prescindere da politiche di valorizzazione della cultura e della tutela del lavoro;
Sottolineato che
– i disagi arrecati alla regolare attività del Teatro e quindi anche la sospensione della messinscena delle opere in calendario da tempo, come accaduto per la prima de La Cenerentola di Rossini, sono il risultato di una gestione che dopo anni di scelte poco auspicabili e avvedute ha causato il malcontento oltre che del pubblico pagante soprattutto dei dipendenti, che insieme a sindacati e ad Associazioni di categoria protestano contro:
1) i tagli salariali e del personale contemplati dal decreto del Ministro ai Beni Culturali, che hanno rappresentato per il nostro Teatro uno “scippo” di ben 2.600.000 Euro e soprattutto perché ad essi è corrisposto un notevole incremento dei compensi dei dirigenti, poco auspicabile in un periodo di forte crisi come quello attuale;
2) l’inspiegabile e poco trasparente assunzione di personale precario a tempo determinato per ricoprire cariche di tipo tecnico – amministrativo e comunque sistemazioni “ad hoc” a discapito di professionisti già in servizio da anni e che hanno maturato una decennale anzianità di servizio presso gli stessi settori del Teatro;
3) le scelte poco auspicabili della dirigenza, che si è vista negare la fiducia dei professionisti del settore e dei sindacati per questioni non trascurabili quali:
– l’ esternalizzazione degli appalti per scenografia e sartoria, scelta poco auspicabile e piuttosto dispendiosa visto che le professionalità, altamente specializzate, presenti nell’organico del Teatro hanno sempre garantito la realizzazione di scenografie di alta qualità riuscendone a fare uno dei più rinomati a livello internazionale;
– le designazioni di cariche di alto livello a favore di soggetti del tutto privi dei requisiti previsti;
– la dislocazione della biglietteria del Teatro presso gli spazi esterni del Box Office (avvenuta senza nessuna gara d’appalto ma tramite affidamento diretto), con notevoli disagi per il pubblico pagante e con grosse ripercussioni a livello economico sullo stesso Ente. Nel 2006 infatti l’allora Sovrintendente ha rinnovato e modificato la convenzione con Le Biglietterie s.r.l. rendendola più onerosa della precedente. Essa infatti prevede un dispendio di 370.000 Euro annui a fronte dei 220.000 necessari per far fronte al costo complessivo dei 6 dipendenti in servizio presso la stessa.
Tutto ciò premesso,
si impegna il Sindaco, l’Assessore alla Cultura e tutti gli Assessori competenti
1) A farsi portavoce presso il Ministro dei Beni Culturali degli effetti devastanti arrecati dai tagli imposti al Teatro Lirico di Cagliari e affinché si trovino in concerto con le Amministrazioni e gli Enti competenti delle misure urgenti volte ad evitare, anche attraverso un mirato piano di risanamento, che lo smantellamento di questa Istituzione diventi realtà, a danno della Cultura e dei 300 posti di lavoro che essa ha finora garantito
2) A vigilare e fare chiarezza circa gli incarichi e i doppi incarichi affidati, il mancato rispetto dei requisiti stabiliti per la selezione del personale e la reiterata ciclicità di certe nomine accordate dallo stesso Presidente della Fondazione, nonché Sindaco di Cagliari, benché lo stesso si sia pronunciato pubblicamente sulle criticità e le mancanze dell’attuale dirigenza ;
3) A vigilare e fare chiarezza circa l’eventuale assunzione di personale precario a tempo determinato a danno dei dipendenti già in servizio presso gli stessi Uffici e con maturità di servizio decennale nello stesso settore e a provvedere non più in maniera unilaterale ma in concerto con questi ultimi ad un loro eventuale trasferimento presso altri uffici qualora questo sia necessario;
4) A far si che la realizzazione di scenografie e sartoria siano di nuovo realizzate dal personale altamente specializzato interno al Teatro anziché essere esternalizzate, evitando così l’inutile dispendio di preziose risorse che possono essere impegnate in modo più proficuo e garantendo il lavoro alle professionalità interne;
Cagliari, 11/10/2010
Claudia Zuncheddu
Massimo Zedda
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