MEDICI OSPEDALIERI IN PIAZZA mentre aleggia lo spettro della privatizzazione in Sanità
E’ notizia di ieri che la Ministra Lorenzin dichiara di sostenere i medici nella loro lotta , come se il Ministro della Salute non fosse lei.SCIOPERANO I MEDICI OSPEDALIERI, VETERINARI, FARMACISTI, FISICI SANITARI e BIOLOGI, che operano negli ospedali pubblici e nei territori sardi.
La “Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica”, non è mancata all’appuntamento per sostenere le rivendicazioni dei professionisti della Sanità, benché il loro supporto sia mancato nelle lotte che portiamo avanti No-stop, da tanto tempo, per difendere gli stessi interessi: quelli di una Sanità Pubblica di qualità, gratuita ed accessibile per tutte le collettività sarde. Tutto ciò non può prescindere dal rispetto dei ruoli e dei diritti dei professionisti, dallo sblocco del turn-over che li condanna a ritmi di lavoro sempre meno sopportabili a quello dei contratti di lavoro fermi da otto anni.
I medici devono essere messi nella condizione di poter garantire la migliore assistenza al cittadino.
Non è possibile che ci siano medici che lavorano troppo e medici disoccupati.
Non è possibile che per i tagli dei posti letto manchino le barelle in un PS perché trasformate in posti letto. Posti letto tagliati dalle politiche nazionali italiane e sarde, benché l’Italia abbia già al 2016 un numero di posti letto per 100mila abitanti ben al di sotto della media europea: 331 a 514,54. La Germania, che tanto si preoccupa dei conti italiani, per lo stesso numero di abitanti vanta 823 posti letto. (fonte Eurostat)
Non è possibile che manchino i farmaci nei reparti ospedalieri.
La Sanità necessita di personale qualificato e di investimenti in tecnologia.
La Sanità necessita di una riorganizzazione di tutto il sistema a partire dalle esigenze dei territori disagiati e non di tagli.
“Ma la ministra Lorenzin dichiara di essere a fianco dei Medici in questa lotta!!!, peccato che sia proprio lei tra i primi responsabili della drastica riduzione dei finanziamenti nella Legge di Bilancio di questi anni e quella per il 2018 si preannuncia particolarmente drammatica.
Tra manovrine estive, contributi alla finanza pubblica ed escamotage vari, la Sanità pubblica subisce una stangata dietro l’altra.
E’ per una strana magia che nel 2016, con la Legge di Stabilità si è sancito che Regioni e Province Autonome in nome del “contributo del SSN alla finanza pubblica… nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza” garantiscano un contributo pari a 3,98 miliardi di euro per il 2017 e a 5,48 miliardi di euro per il 2018 e 2019.
E’ quindi certo che la Legge di Bilancio 2018, ora al centro del dibattito Parlamentare, si delinea drammatica. La programmazione sanitaria non può essere subordinata a quella della Finanza pubblica… Ma se in Italia è caos, in Sardegna “tra miseria e povertà” è guerra.
Claudia Zuncheddu portavoce Rete Sarda Sanità Pubblica
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