Ai compagni di lotta della Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica
Carissimi
Nella Massima Assemblea dei sardi, 30 consiglieri della maggioranza di centro sinistra e sovranisti, hanno appena votato una delle leggi più antipopolari e di privazione di diritti per le nostre collettività: il Piano di riordino della rete ospedaliera sarda. Un Piano studiato ad hoc dal savoiardo Moirano e veicolato dalla classe politica locale sempre più subalterna.
Sapevamo che ciò sarebbe avvenuto nonostante le nostre lotte senza tregua. Sapevamo che non avrebbe vinto la giustizia sociale. Sapevamo che la classe politica sarda ha da tempo abdicato a governare, limitandosi ad amministrare la propria dipendenza da interessi a noi estranei. Sapevamo che avrebbe tradito ancora una volta le aspettative dei sardi.
Oggi siamo arrivati a fine tappa ma non al traguardo per cui la lotta continua. Sarà nostro impegno prioritario vigilare su ogni minima mossa all’interno dei posti di potere. Questo è un esercizio di partecipazione e di controllo democratico su chi per troppo tempo, in modo indisturbato, ha vessato il nostro popolo.
Se non lo facciamo noi, Nessuno lo farà per noi.
La nostra esperienza è stata straordinaria nel saper fare opposizione dai territori. Abbiamo difeso i diritti e gli interessi dei sardi, abbiamo sperimentato dall’esterno il controllo popolare e democratico del Potere. Abbiamo tentato di partecipare dal basso ai processi decisionali. Peccato che i “padroni del vapore” non ci abbiano voluto ascoltare, rinunciando ad acquisire conoscenza sui bisogni reali dei territori per poter gestire in modo virtuoso il bilancio della Sanità senza tagliare i diritti, per garantire livelli sempre più alti dell’assistenza al cittadino, per razionalizzare al meglio gli ospedali dei territori disagiati ed i grandi ospedali delle città in corso di smantellamento, per tutelare il personale medico e paramedico ridotto all’osso e con le professionalità umiliate.
Abbiamo fatto di tutto per tutelare il diritto di ogni sardo alla salute.
Abbiamo disturbato il Potere pasticcione e neoliberista. Abbiamo risposto “en passant” a provocazioni volgari.
Abbiamo preso atto che la conoscenza, la lucidità ed il rigore morale che devono ispirare le scelte della classe politica sarda, sono un “optional” o addirittura valori incompatibili con l’obbedienza giurata in modo più o meno diretto “à les affaires” tra Roma e dintorni.
Questa prima tappa del percorso è stata un’esperienza individuale e collettiva molto faticosa ma di straordinaria bellezza. Per questo e per la vostra fiducia nell’affidarmi, sino ad oggi, il ruolo di portavoce della gloriosa Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica, Grazie.
Commenti