Rendiconto Contribuzioni Volontarie 2
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Documento n° 2
25/11/2010
Lettera inviata via mail al tesoriere Rossomori Gigi Concas sulla mancanza di trasparenza all’interno del Movimento Rossomori in materia di bilancio
Carissimo Gigi
Dopo molte riflessioni, decido di farti pervenire questa lettera, con la certezza che ne comprenderai lo spirito. Un abbraccio e a si biri. Claudia
Al Tesoriere Rossomori
Gigi Concas
Caro Tesoriere
E’ passato tanto tempo da quando feci pervenire ai consiglieri nazionali e ai “militanti raggiungibili” un documento preciso sui miei bonifici a favore del nostro Movimento. Contribuzioni sia in veste di consigliera regionale che da “semplice militante” (sperando che fosse di buon esempio per tutti), così come ho dichiarato tutti i miei “supporti economici” per la realizzazione delle iniziative intraprese dalla Segreteria Rossomori.
Il mio documento esordiva:
“ – Cari Militanti, …per dovere di Informazione e di pratica della Trasparenza dovuta a tutti i militanti della formazione politica cui appartengo e che rappresento in Consiglio Regionale e Consiglio Comunale di Cagliari, rendo pubblico il quadro delle mie contribuzioni volontarie a Rossomori. Questa “prassi morale” auspico che sia da tutti i militanti apprezzata, condivisa e adottata all’interno del nostro giovane Movimento”.
Ma a tutt’oggi, la Segreteria Nazionale , non ha provveduto a far pervenire ai militanti, me compresa, alcuna risposta alle mie considerazioni politiche ed etiche. Oggi, interpretando anche le sollecitazioni di numerosi giovani militanti, per i quali la Trasparenza degli atti politici e amministrativi è strettamente legata alla pratica della democrazia partecipata sia nella società sarda che all’interno del nostro “giovane movimento”, sono costretta a sospendere momentaneamente le mie contribuzioni, a partire dal mese di novembre 2010. Tutto ciò in attesa che si faccia la massima chiarezza e trasparenza su Entrate, Uscite e Bilanci di tutti i conti esistenti riguardanti Rossomori, sia come Movimento/Partito che come Associazione.
Caro Tesoriere, tu sai la profonda stima che mi lega a te sia politicamente che dal punto di vista umano e morale, per cui ti pongo i temi sopraccitati come “pilastri portanti” dei Rossomori: un Movimento nato da scelte dolorose e forti per ribadire la validità dei principi del sardismo, dell’azionismo, del socialismo e dell’Indipendentismo.
La nostra è l’ambizione ad essere diversi e alternativi nello scenario della politica sarda, dimostrando anche su questi temi una discontinuità totale dai “riti della vecchia politica”.
In attesa di un tuo cortese riscontro ti saluto con affetto e stima.
Claudia Zuncheddu
Cagliari 25/11/2010
Documento n° 3
03/01/2011
Lettera inviata ai militanti Rossomori sul persistente problema della trasparenza all’interno del Movimento
Caro militante
A tutt’oggi persiste un problema di “trasparenza” all’interno del nostro Movimento a cui non è stata data alcuna risposta. Si tratta del “bilancio”, mai messo a conoscenza di nessun militante. Ritengo che per una formazione politica come la nostra, che ha l’ambizione di presentarsi ai sardi con una nuova concezione del “far politica”, siano di fondamentale importanza i valori della Trasparenza, della Legalità, della Questione Morale e della Partecipazione Democratica sotto tutte le forme: i bilanci e la gestione economica ne sono parte integrante.
Già da tempo ho sollecitato la conoscenza dei dati del Bilancio dei Rossomori, in modo tale da soddisfare il diritto di ogni militante alla conoscenza di “quanto entra” nelle casse del Partito, “quali sono le fonti”, “quali le uscite”. Quindi da dove vengono i nostri fondi e come vengono spesi.
Tutto ciò non solo come etica morale e politica ma anche come adempimento doveroso previsto dalla Legge italiana in materia di “bilanci di associazioni e partiti”.
Per questa ragione, dopo aver sollecitato ancora una volta questo atto dovuto (via e-mail e con anticipazione telefonica al nostro tesoriere), nel mese di novembre 2010, ho deciso di sospendere le contribuzioni volontarie ai Rossomori in qualità di consigliera regionale e di militante, sin quando non si farà chiarezza su questo atto dovuto.
Per far ciò ritengo che non si debba attendere la convocazione di un Consiglio Nazionale (benché, nell’ultima convocazione esso sia stato inserito come terzo punto all’ordine del giorno), ma può essere anticipata una relazione dettagliata messa a disposizione e a conoscenza di ogni militante.
La profonda crisi economica e sociale che ha colpito la Nazione Sarda e che si riflette anche in modo inesorabile nella nostra attività politica nel territorio, limita e impedisce spesso l’apertura di circoli e la stessa promozione di iniziative politico-sociali e culturali. Da qui la necessità prioritaria di un programma condiviso di interventi di sostegno e di promozione della nostra attività politica. Tutto ciò sulla base delle nostre disponibilità economiche.
Da questo discorso esula il dovere morale della militanza, della solidarietà e dell’impegno sociale che ciascuno di noi, sia come singolo che come circolo, ha garantito e continua a garantire nel territorio.
Come è mia consuetudine politica, sono sempre a disposizione di tutte quelle iniziative nel territorio che contribuiscono alla coesione della Nazione Sarda e alla promozione della sua Sovranità, Autodeterminazione e Indipendenza.
Auguro a tutti che il 2011 porti salute, lavoro, serenità e felicità al nostro popolo e che sempre più si affermi il processo democratico di Autodeterminazione e Indipendenza.
Un abbraccio e a si biri
Claudia Zuncheddu
Cagliari, 03/01/2011
Documento n° 4
18/01/2011
Iniziano le rappresaglie alla richiesta di trasparenza
Lettera inviata a Claudia Zuncheddu dai militanti della Federazione di Nuoro: Mario Attene, Nino Fronteddu, Giovanna Goddi, Ignazio Maoddi, Pasquale Maoddi, Joyce Mattu, Franco Puddu, Davide Muledda, Irene Puddu, Lillino Ruiu, Luisanna Sedda, Emilio Usula
Caro Presidente,
damilitanti della Federazione di Nuoro quali siamo, ricevuti i tuoi graditi auguri di buon anno, nel ricambiarli avremmo preferito cogliere l’occasione per discutere di politica, della necessità di sviluppo della nostra terra, del disagio sociale che la opprime, di programmi e di iniziative.
Qui a Nuoro siamo coscienti della rilevanza dei temi che hai affrontato con la mail del 03 gennaio ma, sinceramente, non ne apprezziamo le ragioni, le modalità, i tempi ed i toni.
In un periodo già critico per l’evidente confusione in cui si trovano il centro sinistra e vari movimenti “sardisti”, il nostro giovane partito vive una delicata fase di strutturazione e consolidamento.
Oggi più che mai il dialogo interno dovrebbe essere guidato dall’esigenza di unire e non di dividere e lacerare quanto stiamo costruendo con sacrificio di tutti.
E ciò pretendiamo anche dal nostro Presidente che, nell’interpretare il suo ruolo di garanzia, deve agire con palese e forte perseveranza, al fine di garantire la massima coesione e il più utile incontro possibile, così evitando il disimpegno e la demotivazione di molti iscritti e simpatizzanti che stanno vivendo con sofferenza la loro militanza.
I temi della trasparenza, della legalità, della questione morale e della partecipazione democratica sono valori assoluti che non possono essere agitati in tema di bilancio del partito in maniera tanto critica quanto ingiustificata.
Sia per la rispettabilità e serietà che deve riconoscersi ai dirigenti che si occupano della materia, sia per la loro dimostrata volontà di informare al riguardo tutti i consiglieri nazionali anche nell’ultima seduta che non ha potuto aver corso per mancanza del numero legale.
Certo avrebbe giovato prevedere da subito una seconda convocazione.
Nessun problema, dunque, sulla necessità di presentare, discutere ed approvare il bilancio del partito. Purché ciò avvenga nel rispetto degli organi e delle regole che ci siamo dati. Si tratta di un atto dovuto sul quale riteniamo non vi siano mire nascoste da parte di qualsiasi esponente dei ROSSOMORI.
Tenuto pure conto che, comunque, il militante si appassiona con maggior entusiasmo all’elaborazione e condivisione di un progetto alto, fondato su valori ed azioni comuni, interpretati al meglio dai suoi rappresentanti istituzionali a qualsiasi livello, locale o centrale, di presidenza come di segreteria o di semplice iscritto.
Pertanto, evitiamo di mandare in onda il triste copione dei partiti che, per autolesionismo, si spengono sotto i colpi di sterili polemiche.
Sentiamoci tutti dirigenti, dirigenti responsabili del bene comune.
Diamo slancio ai territori ed al tesseramento e contribuiamo a rendere il clima in seno al Consiglio Nazionale più sereno e collaborativo.
Presidente, certi della tua disponibilità, ti chiediamo di convocare il prossimo Consiglio Nazionale sia in prima che in seconda convocazione, ponendo al primo punto dell’ordine del giorno il tema “bilancio del partito” ed al secondo quello del “comportamento degli organi del partito”. A nos bidere sanos
Mario Attene
Nino Fronteddu
Giovanna Goddi
Ignazio Maoddi
Pasquale Maoddi
Joyce Mattu
Franco Puddu
Davide Muledda
Irene Puddu
LillinoRuiu
LuisannaSedda
Emilio Usula
Documento n° 5
26/01/2011
Lettera inviata da Claudia Zuncheddu in risposta a quella pervenuta dai firmatari della Federazione di Nuoro (indicata al precedente punto n°4)
A Davide Muledda e ai compagni della Federazione di Nuoro: Mario Attene, Nino Fronteddu, Giovanna Goddi, Ignazio Maoddi, Pasquale Maoddi, Joyce Mattu, Mele, Franco Puddu, Irene Puddu, Lillino Ruiu, Luisanna Sedda, Emilio Usula
(firmatari della lettera pervenutami il 18/01/2011).
La vostra lettera firmata, cari compagni, non è stata per me una novità, visto che diverse persone che seguono e apprezzano il mio operato politico, hanno provveduto a informarmi della “lettera anonima” fatta circolare per mezza Sardegna presumibilmente da te, Davide Muledda. Una lettera che mi coinvolge come militante e dirigente Rossomori e di cui sono venuta a conoscenza grazie a terzi, sicuramente sardi liberi.
Mi ha colpito la “levatura morale e politica” dell’”azione anonima”: stile che non appartiene alla mia cultura e non è consono a un confronto politico libero e democratico. Sino ad oggi, responsabilmente, ho deciso di non rispondere per non incrinare la già “precaria” situazione politica del nostro Movimento.
Situazione ancor più “precaria” dopo le scelte “squisitamente personali”, con dispregio di ogni regola democratica, assunte dal segretario nazionale in occasione della gestione delle primarie cagliaritane. Visto che oggi avete provveduto a inviarmi via e-mail, la “lettera non più anonima” ma ufficiale con le 14 firme, nonostante avessi optato per il “silenzio responsabile” per tutelare Rossomori, ora mi vedo costretta a rispondere.
In contraddizione a quanto scrivete “invocando le responsabilità della presidente sulla coesione del movimento”, in realtà, ignorate i “fragili equilibri” e il bisogno di “responsabilità collettiva”, compiendo atti politici che sicuramente concorreranno ad alimentare il malessere dei militanti esclusi da ogni decisione, aumentando quindi il disimpegno politico e la perdita di credibilità del nostro movimento. Nessun “sardo libero” in mancanza di un reale confronto democratico è disposto a portare la propria identità al macero. Le dimissioni di vari militanti dalle poche strutture del Movimento, sono un campanello d’allarme sulla confusione e sulla pesante crisi di democrazia interna che esso vive.
Purtroppo i Rossomori sono in preda ad una profonda crisi di “identità politica” che ne falsa la reale collocazione progressista, nazionalitaria e indipendentista di fronte agli eventi della società e della politica della Nazione Sarda.
I temi della Trasparenza politica e amministrativa sono strettamente legati alla linea politica, ai principi fondanti e ai rapporti di partecipazione democratica fra i militanti. Questi valori sono ancora più importanti per un movimento che si fonda sulla Democrazia Partecipata e vuole contribuire all’affermazione del processo di autodeterminazione e indipendenza del nostro popolo. L’”inadeguatezza” sui temi della Trasparenza, della Legalità, della Questione Morale e della Partecipazione Democratica sono, oggi, parte della crisi che rischia di portare Rossomori non a successi, ma a “defungere” o ad essere subalterno a logiche e tempi dettati da altri.
Sul tema riguardante la democrazia interna e la trasparenza degli atti, che dovrebbero essere pilastri portanti del nostro giovane movimento, non è da oggi che la segreteria Rossomori non ne tiene conto. Basta tornare indietro alle provinciali cagliaritane (con il caso Milia-bis) e agli “accordi presi in solitudine” dal segretario nazionale, calpestando la partecipazione democratica dei militanti e trattando il “non allineamento” (compreso il mio), con disprezzo e come “cosa da eliminare” (metodi degni di altre tradizioni politiche). Con quell’azione di prepotenza i Rossomori, ridotti a una “valigetta di voti” sono stati destinati ad essere ceduti nei mercati della politica più becera.
La mia richiesta legittima di Trasparenza sul bilancio Rossomori, è stata da lungo tempo disattesa e oggi, in modo anomalo, arriva dalla Federazione di Nuoro (prima sotto forma di lettera anonima e poi fatta pervenire con 14 firme, di cui 5 di donne). Una lettera di attacchi incomprensibili alla presidente, forse per coprire responsabilità di altri.
Vi chiedo: a chi fa paura la mia legittima richiesta come semplice militante, come presidente, nonché come massimo rappresentante istituzionale che “contribuisce in modo volontario” (nel rispetto della Legge e dei regolamenti) alla sopravvivenza del movimento.
Compagni, considerate il suddetto tema “importante” ma scrivete: “…agitati… in maniera tanto critica quanto ingiustificata. Sia per la rispettabilità e serietà che deve riconoscersi ai dirigenti che si occupano della materia… che mostrano la volontà di informare…”.
Visto chel’unica persona alla quale ho richiesto di assolvere ai suoi compiti di trasparenza e legalità, è il Tesoriere (Gigi Concas, a cui va la mia stima personale, che dichiara in modo inequivocabile, in sede di Consiglio Nazionale, di essere responsabile e di conoscere solo in parte la situazione economica dei Rossomori), chiedo a voi compagni come mai parlate“…di altri dirigenti seri e rispettabili che si occupano della materia…”.
Da ciò, oltre al tesoriere, quanti sono questi dirigenti che citate e “che si occuperebberodella materia?” e con la mancata trasparenza del bilancio, con i militanti e con gli adempimenti dovuti, in quanto movimento politico, come dobbiamo metterla?
Scrivete di “passione” e di “entusiasmo…”, scrivete “…evitiamo di mandare in onda il triste copione dei partiti che, per autolesionismo, si spengono sotto i colpi di sterili polemiche. Sentiamoci tutti dirigenti, dirigenti responsabili del bene comune…”.
Cari compagni la “passione e l’entusiasmo” dei militanti, la difesa e l’affermazione della nostra identità e diversità politica, non si alimenta con una gestione squisitamente personale di un partito che dovrebbe essere democratico. Ribadisco che Rossomori non può più essere considerato una “valigia di voti” scippata da qualcuno e da immettere nel “mercato del potere e delle convenienze”, cosa da noi rifiutata come metodo e disconosciuta con le nostre iniziative politiche… Ma tanto i militanti non contano, non devono pensare, devono obbedire senza parlare e ancor meno dibattere. La Base deve solo ascoltare e garantire i voti a chi pretende di gestirli e in certi casi senza averli.
Sulla vostra affermazione: “…Sentiamoci tutti dirigenti, dirigenti responsabili del bene comune…”
No, cari compagni, sentiamoci innanzitutto “normali militanti” a cui restituire potere di elaborazione, di decisione e di controllo politico su tutto, compresa l’organizzazione, la linea politica e i finanziamenti. Questa è democrazia partecipativa. Se così non fosse contribuiremo al perpetuarsi della “vecchia politica”.
Rispetto agli auguri sinceri per il nuovo anno, che come presidente del partito, ho ritenuto naturale porgere ai militanti, mi scuso se non sono stati graditi da qualcuno.
Vi ringrazio per avermi informato “…di non aver colto l’occasione per discutere di politica… della necessità di sviluppo della nostra terra e del disagio sociale che la opprime…”.
Le mie iniziative politiche portate avanti dentro le istituzioni e nel territorio, in difesa degli interessi dei sardi e della necessità politica dell’affermazione della Nazione Sarda, nonostante le opinioni da voi espresse nella lettera, hanno portato sicuramente notorietà politica, rispetto e lustro ai Rossomori, per cui ritengo, cari compagni, che il vostro giudizio nasca dalla non conoscenza del mio operato politico e da “processi di disinformazione” degni di “altre cause” da me lontane.
Malgradoi miei sforzi all’interno dei Rossomori per “comunicare e coinvolgere” su tutti i temi politici portati avanti i militanti e i territori, non saprei come fare meglio.
Le relazioni e gli scambi politici costanti, diretti e senza filtri con il territorio, sono imprescindibili dalla mia concezione di “partecipazione democratica” alla vita politica, per cui l’impedimento e le forme di censura all’interno di un movimento, sotto qualsiasi forma si pratichino, non sono mai di buon auspicio e di certo non creano condivisione e coesione. Sono il frutto velenoso di una mancanza di un dibattito politico serio, costruttivo, coraggioso e di scelte conseguenti.
Con amarezza assisto ad azioni che colpiscono su commissione da dietro i muretti a secco, prassi scorretta e fuori dalla nostra cultura.
Comunque voi la pensiate io sono disponibile per venire in Centro Sardegna, a casa vostra, per assistere al vostro dibattito e sentire le vostre “considerazioni politiche”. Come mia consuetudine, parteciperò guardandovi in faccia. L’impegno al coraggio in un dibattito politico e le scelte condivise, è ciò che ci chiedono i sardi e che uniscono tutti quelli che hanno a cuore la costruzione della sovranità, l’autodeterminazione e l’indipendenza della Nazione Sarda e dei soggetti politici che contribuiscono a questa affermazione.
Vi ringrazio per le vostre considerazioni che saranno per me un momento importante di riflessione politica.
Cagliari, 26/01/2011
Cordiali saluti
Claudia Zuncheddu
NB
Sulla convocazione del CN, che ho voluto evitare per non turbare la questione elettorale in corso per le amministrative di Cagliari del 30 gennaio, al più presto avrete notizie.
Documento n° 6
31/01/2011
Cagliari, a Primarie concluse, nei Rossomori è ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità
All’indomani delle primarie di Cagliari ritengo doveroso un chiarimento sulla scelta del sindaco nel Centro Sinistra, per le comunali di Cagliari. Questo chiarimento mi è stato più volte sollecitato da diversi militanti Rossomori ed io sino ad oggi ho scelto di evitare, per non danneggiare il candidato Rossomori e il Movimento e di esprimermi a primarie ultimate. La scelta dei Rossomori in merito, nasce in un “clima di commissariamento” dei circoli cittadini e con la mia totale esclusione come militante, come dirigente del Partito e come “consigliera uscente” del Comune di Cagliari. Esclusione da ogni confronto politico sia pubblico, sia all’interno dei Rossomori e ancor di più ai tavoli delle trattative con altre forze politiche cittadine (tavoli cittadini talvolta disertati dai Rossomori o partecipati dal segretario Muledda o da inviati della sua segreteria spesso lontani dalla realtà politica cagliaritana).
Sulla coalizione di Centro Sinistra di cui i Rossomori fanno parte, voglio precisare che l’accordo è stato firmato a livello nazionale in “solitudine” dal segretario Muledda, senza il coinvolgimento e il dibattito in nessuna struttura. Io stessa in qualità di presidente e di consigliera regionale sono stata tenuta all’oscuro di tutto. Si tratta di un documento valido per tutta la Sardegna, ma che paradossalmente non parlando di Sardegna, poteva essere valido anche per la Lombardia. Questo documento non fa alcun riferimento ai concetti di Identità del popolo sardo, di Sovranità e ancor meno di Indipendenza: valori portanti della nostra formazione politica. Il nome stesso: “coalizione di centro-sinistra” esclude i Rossomori come componente identitaria, nazionalitaria e indipendentista, appiattendoli e non rappresentandoli nei valori fondanti.
Se è vero che gli accordi politici si fanno sui programmi, preciso che al 30 dicembre, nel documento della coalizione di CS, alla voce “programma” (punto 4) non c’era scritto niente, quindi il nostro segretario ha fatto un accordo politico sul nulla. L’unico accordo è che “sarebbero unite” le forze di opposizione presenti in Consiglio Regionale, cosa disattesa, visto che dalle posizioni del PD con Bersani, nei comuni superiori ai 15000 abitanti si fanno accordi anche con FIL, Psd’Az, UDC e Riformatori, che governano nel Centro Destra della Regione Sarda.
Dopo il crollo elettorale dei Rossomori alle precedenti elezioni provinciali, dovuto alle scelte di “alleanze sbagliate” imposte dalla segreteria, i circoli cagliaritani riuniti per discutere i problemi sulle primarie cittadine, hanno proposto la mia candidatura con lo scopo evidente di recuperare la visibilità e la popolarità persa dal nostro movimento. Pur dando la mia disponibilità, ho ritenuto opportuno proporre, come avevo preannunciatonel corso della riunione dei circoli, di contattare un nome illustre della nostra città, della società civile sarda e della storia sportiva internazionale che ha dato lustro ai sardi. Purtroppo la risposta non è stata positiva.
Intanto disattendendo i principi di democrazia partecipata, sancita nei punti fondanti dello Statuto (secondo cui i territori decidono autonomamente per le proprie amministrative) mentre il principio è riaffermato per gli “altri territori”, viene negato con “prepotenza” per Cagliari dal segretario Muledda, che in una riunione del Coordinamento Provinciale, sancisce la non validità delle decisioni prese a maggioranza dalla Base cagliaritana e si esprime contro la mia candidatura con motivazioni pretestuose e poco chiare, imponendo come candidato l’avv. Giuseppe Andreozzi, quindi commissariando di fatto i circoli di Cagliari, e assumendosi lui la responsabilità in prima persona di questa scelta, come sua consuetudine.
Solo la sera prima della chiusura della presentazione dei candidati, ho ricevuto la telefonata di Enrico Palmas, uno dei responsabili provinciali (scelti da Muledda), che mi dice: “…devo fare il tuo nome”, senza che chiarisse in quale sede, da chi e perché fosse stata presa questa decisione all’ultimo momento.
Ovviamente non potevo più accettare questa proposta non chiara e “fuori tempo”, oltre che irrispettosa nei confronti di Giuseppe Andreozzi, che aveva già accettato pubblicamente la proposta di candidatura, inoltre erano chiare le posizioni notoriamente contrarie alla mia candidatura espresse dal segretario Muledda.
Per certo, mi risulta che al tavolo delle trattative i Rossomori non abbiano mai proposto il mio nome, mentre circa venti giorni prima venivo contattata personalmente da vari esponenti e dirigenti di altri partiti della sinistra che mi chiedevano l’eventuale mia disponibilità come candidato di coalizione per le primarie.
Da diverso tempo, da una parte della segreteria Rossomori, nei miei confronti è stata portata avanti una sorta di “delegittimazione”, senza mai entrare nei termini e nei temi politici della mia militanza come consigliera regionale, comunale e come presidente del Movimento. Ciò ha creato un clima confuso che esclude ogni regola di democrazia partecipativa, di condivisione chiara di linea politica e di organizzazione democratica del movimento e rimandando ulteriormente i momenti di confronto e di chiarimento politico all’interno dei Rossomori. E’ in questo clima di voluta confusione che viene rinviatosinedie lo stesso Congresso.
Questa situazione è funzionale all’”arbitrio” del segretario su ogni decisione politica e sul futuro del Movimento. Una situazione incresciosa e politicamente insostenibile, da “libertà vigilata”, che dovrebbe essere estranea alla prassi di un movimento democratico e partecipativo come il nostro. Questo “metodo politico” ci ha posto sino ad oggi in una condizione di sudditanza e di “subalternità politica” alle scelte della segreteria del PD: un film già visto nelle ultime consultazioni provinciali a Cagliari che ha “offuscato” l’immagine politica di novità progressista, identitaria e indipendentista dei Rossomori nello scenario politico sardo. Ciò ovviamente ha compromesso la crescita del Movimento e non solo nella realtà cagliaritana.
Ci troviamo di fronte ad un “commissariamento” di Cagliari, ad una pesante battuta d’arresto dei processi di crescita dei Rossomori, sempre più attenti ad “accodarsi a treni altrui” e perdendo di vista la propria autonomia e le esigenze di cambiamento e di rinnovamento della politica, in cui molti sardi progressisti e identitari ci avevano identificato rimettendo in noi le proprie speranze di “cambiamento e di emancipazione”.
Il metodo autoritario ed escludente di conduzione politica dei Rossomori e la mancanza di reali momenti di dibattito, non hanno consentito che le legittime diversità politiche trovassero un momento di sintesi democratica e non escludente. Da ciò, le nostre profonde diversità di storie e di intenti politici, di interpretazione della “democrazia partecipativa” alla base della gestione del “bene comune”, del rispetto delle libere idee, dell’interpretazione della “specificità” e “diversità” della Sardegna e del ruolo dei Rossomori come formazione identitaria nel percorso di costruzione della liberazione nazionale e dell’indipendenza della Sardegna. Tutto questo straordinario scenario politico, non è diventato “ricchezza condivisa”, ma elementi che rischiano di minare l’unità del Movimento e la creazione di un confronto politico serio, costruttivo e coraggioso.
Tale chiarimento è dovuto ai militanti Rossomori e al dibattito politico sulle scelte per Cagliari.
Cagliari, 31/01/2011
Claudia Zuncheddu
Presidente dei Rossomori
Consigliera Comunale di Cagliari
ConsiglieraRegionale
Documento n° 7
04/02/2010
Mail inviata al tesoriere Rossomori Gigi Concas il 04/02/2011 con la quale si richiede allo stesso di inviare il prospetto del Bilancio del Movimento ai Componenti del Comitato Federale Nazionale Rossomori per la convocazione del 05/02/2011 (richiesta ignorata dal destinatario)
Cagliari 04/02/2011
Caro Gigi
nonso se il tuo numero è sempre lo stesso, visto che non mi rispondi. Vorrei chiederti se è possibile far avere in anticipo via mail a tutti i consiglieri nazionali un prospetto sul Bilancio per rendere più agevoli i lavori previsti per domani.
Inoltre vorrei informarti che al Gruppo, in Consiglio regionale, si è presentato il Signor Bruno Usai sollecitando il pagamento di una fattura (che ammonta a 1722 €) relativa aduna iniziativa che è stata decisa in via Emilia e che si è tenuta nel marzo 2010. Vorrei sapere di che cosa si tratta visto che io non ne sono mai stata messa a conoscenza né da te, né dal segretario. Fammi sapere al più presto.
Grazie.
Claudia
Nota:non c’è stata alcuna risposta
Documento n° 8
05/02/2011
Consiglio Nazionale Rossomori a Tramatza
Conclusione del mio percorso politico nel movimento Rossomori.
Come qualcuno preannunciò, il Consiglio Nazionale è stato una sgradevole resa dei conti da parte della segreteria, del segretario e dei suoi seguaci.
In un clima da tribunale di inquisizione si è consumato un rito odioso e feroce che non ha lasciato spazio ad alcun confronto politico reale. Io stessa in veste di presidente, non ho potuto assolvere al mio compito istituzionale di garante dell’Assemblea e ho chiamato personalmente il vicepresidente a sostituirmi.
La coerenza e la trasparenza negli atti politici e anche negli atti finanziari sono dei valori che stanno alla base della mia militanza e fanno sempre parte del rispetto dovuto al popolo sardo.
Sono una donna che non scappa neppure davanti alla “violenza del branco”, comunque si manifesti, anzi, per vocazione professionale, mi fermo ad osservare e a studiarne le dinamiche comportamentali.
Sono una donna libera che grazie al mio lavoro non ho bisogno di “far politica per vivere”.
Il mio operato politico è trasparente e sotto gli occhi di tutti.
Oggi come ieri il mio impegno politico continua coerentemente a sostegno dei bisogni economici, culturali, sociali e politici del popolo sardo, per l’affermazione del nostro percorso nazionale di autodeterminazione e di indipendenza.
Claudia Zuncheddu
Documento n° 9
10/02/2011
Comunicato Stampa
Dimissioni di Claudia Zuncheddu dal Movimento Rossomori
Due anni fa sono stata eletta come consigliera regionale nelle liste Rossomori sostenendo la candidatura di Soru a Presidente. Ritenevo che parte del suo programma politico, progressista e identitario potesse contribuire a un progetto di rinnovamento della politica sarda e di emancipazione e di liberazione dal dominio coloniale italiano. Il mio impegno in Consiglio regionale e in tutto il territorio della Nazione Sarda, è noto non solo nel sito ufficiale del Consiglio, ma principalmente nel mio partecipare e sostenere tutte le battaglie, ambientaliste e antinucleari, identitarie, per la smilitarizzazione del territorio, per l’inalienabile diritto alla salute e al lavoro che non uccide, per i diritti civili a partire dai detenuti e di quelle parti più diseredate ed escluse della società sarda. E’ compito di un movimento progressista e indipendentista essere sempre e comunque a sostegno delle lotte del popolo sardo. Un movimento popolare, come quello dei pastori sardi, ha scosso l’inerzia del palazzo mettendo a nudo colpe della destra e difetti della sinistra, difendendo il diritto delle economie tradizionali alla sopravvivenza. Penso che sia naturale sostenere questi movimenti di massa che per loro stessa natura, sono complicati e non privi di contraddizioni. Curiosamente le posizioni, della segreteria Rossomori, quando si sono espresse, erano distanti dai movimenti (espressioni popolari della Sardegna) e più vicine a quelle delle dirigenze di alcuni partiti del centro sinistra italiano e alle logiche della “vecchia politica”. La segreteria Rossomori, è sempre stata più attenta alla politica degli “accordi di vertice”, spesso firmati in solitudine e all’insaputa di una parte dei dirigenti del partito, escludendo con ciò dalle decisioni e dalla partecipazione la base dei militanti.
Questa prassi ha inevitabilmente portato in questi anni ad uno stravolgimento progressivo dei Rossomori, snaturandoli dai valori di democrazia partecipata, privandoli di momenti collettivi e congressuali di elaborazione e confronto democratico di linee politiche. Di fatto questa conduzione verticistica e oligarchica, ha impedito la pratica della trasparenza (a tutti i livelli), costringendomi persino a “mortificanti prese di posizione interne” per sollecitare risposte dovute sia come militante che come presidente e consigliera regionale. Per chi volutamente volesse confondere le “differenze politiche” con le “contribuzioni economiche volontarie” al movimento, voglio ricordare che le mie contribuzioni sono tutte tracciabili e documentabili, non da oggi. Proprio in nome della trasparenza ho provveduto (in tempi non sospetti) a informare tutti i militanti su ogni mia iniziativa politica, compresa quella relativa alle mie contribuzioni al movimento. Mancando ogni presupposto politico e umano per continuare la mia militanza all’interno di Rossomori, ho provveduto in data 07/02/2011 a presentare le mie dimissioni irrevocabili come presidente e come militante. Ho già ricevuto da parte di militanti Rossomori, attestati di solidarietà e condivisione della mia scelta. Con essi e con chi vorrà condividere, discuteremo un nuovo percorso collettivo di impegno anticolonialista e indipendentista.
Ribadiscoil mio impegno politico a fianco di tutte le lotte del popolo sardo per il proprio benessere sociale, per la propria sovranità politica ed economica e per la costruzione del nostro percorso di indipendenza nazionale. Come già da sempre sostengo, è ora che fra tutti i movimenti indipendentisti, ambientalisti, progressisti organizzati e non, si apra un coraggioso e leale dibattito politico sulla necessità del coordinamento e dell’unificazione di tutte queste forze che hanno al centro il benessere sociale e politico del popolo sardo. I tempi della società sarda, ci dicono che questo processo è maturo e dobbiamo intraprenderlo coraggiosamente.
Claudia Zuncheddu
Cagliari 10/02/2011
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