OSPEDALE SAN MARCELLINO DI MURAVERA. 7 Agosto
“La Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica” invita cittadini ed amministratori locali a proseguire le lotte per la difesa ed il potenziamento dei propri presidi ospedalieri. Di fronte alle false risoluzioni proposte, agli esercizi di demagogia, con emendamenti che tradiscono ogni aspettativa, non resta che portare avanti le lotte tutti uniti per salvare gli ospedali territoriali. La lotta di ogni singolo territorio deve essere una lotta per tutta la Sardegna.
Lunedì 07 agosto, assemblea pubblica nel palazzo del Comune di Muravera con i sindaci del Sarrabus. All’ordine del giorno la discussione sull’Emendamento inerente il Piano di riordino della rete ospedaliera sarda. Dalle osservazioni è stato rilevato che l’emendamento proposto dalla Politica Regionale non è assolutamente migliorativo, anzi, ripropone i tagli in cambio di qualche briciola irrilevante.
Il San Marcellino di Muravera, al servizio della vasta area del Sarrabus Gerrei, nonché di un considerevole traffico turistico soprattutto estivo, non solo non può essere indebolito e svuotato delle sue Specialità, ma necessita di un potenziamento dei servizi, a partire dalla Chirurgia h24.
La proposta della sostituzione della Chirurgia h24, con una chirurgia programmata, è di fatto un taglio assolutamente insopportabile e insostenibile rispetto alle esigenze della vasta e popolata area geografica. La proposta di un servizio sostitutivo come “Week Surgery “ e “Day Surgery”, consistenti in “ricoveri programmati” dalla mattinata del lunedì con dimissioni entro l’ora di pranzo del venerdì e quelli che prevedono l’intervento e la dimissione in giornata, è improponibile. Così come per gli interventi chirurgici urgenti, complessi e ad alto rischio, il punto di riferimento non può essere il Santissima Trinità di Cagliari ma deve essere garantito in loco.
La Politica sarda persiste nei suoi ragionamenti secondo logiche diverse dalle nostre, persiste persino nel negare il riconoscimento della specificità orografica e i tempi di percorrenza delle distanze nei nostri territori. Tempi che implicano maggiori rischi per il cittadino che necessita di un pronto intervento. La Sardegna non è la Lombardia né per ricchezza né per i collegamenti. La Politica sarda ignora i problemi delle nostre infrastrutture e dei trasporti, ignora il grande caos che regna negli ospedali cagliaritani, sempre meno efficienti (anch’essi sotto i colpi dei tagli previsti dalla spending review) ed impossibilitati sempre più a farsi carico delle urgenze dei territori disagiati. Questa è una ragione ulteriore per salvare e potenziare, con una “sana” razionalizzazione delle spese, i presidi ospedalieri territoriali esistenti.
Si ribadisce che la Politica sarda ignora le logiche comuni ed i ragionamenti più elementari. Mentre un intervento non urgente e che quindi non presenta rischi per il cittadino, può essere programmato in un qualsiasi ospedale, compreso il Santissima Trinità di Cagliari, diversa è l’urgenza chirurgica che deve essere tempestivamente affrontata in loco.
Sosteniamo che la migliore risoluzione dei problemi si trova laddove i problemi si vivono. La Politica per non sbagliare deve ascoltare ed accogliere le istanze delle comunità interessate. Le ambigue concessioni ora per questo, ora per quel territorio, mirano solo a spaccare il movimento di rivolta in tutta la nostra Isola (isole minori comprese).
Claudia Zuncheddu – Portavoce Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica
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