35 milioni per l’agropastorale ma senza “guerre tra poveri”
Ieri i pastori hanno manifestato la loro disperazione ma anche la loro grande forza. Il Presidente Pigliaru con alcuni rappresentanti istituzionali hanno garantito che avrebbero trovato un finanziamento di almeno 35 milioni per l’emergenza del settore agropastorale. Una somma irrisoria ma indispensabile di fronte all’emergenza.
Oggi apprendiamo dalla stampa che il Presidente Pigliaru avrebbe pure sostenuto: “visto che la Regione Autonoma non batte moneta, bisognerà trovare le risorse sottraendole ad altri settori”. Non vorremmo che fosse un messaggio di sottile ricatto. Non vorremmo che tale somma venisse sottratta a settori come quello ad esempio del Sociale, già ridotto ai minimi termini.
Per mantenere le promesse, evitando guerre tra poveri, siamo certi che il Presidente e gli assessori andranno, ad esempio, a rivisitare le voci del Bilancio Regionale, dove trovare con certezza numerose e ricche fonti da cui attingere risorse da destinare all’emergenza delle nostre campagne.
Che la Regione Sardegna non batta moneta i sardi lo sanno bene, così come è sotto gli occhi di tutti che consistenti finanziamenti, la nostra classe dirigente, li ha indirizzati per incentivare operazioni contrapposte alle emergenze e alla vocazione dei nostri territori. Non è tempo di incremento di inceneritori, né del ritorno al carbone in Sardegna, né di devastanti ed inutili gasdotti, fra l’altro presto fuorilegge.
Così come non possono essere risolutivi eventuali supporti finanziari ad intermittenza. Vorremmo che il sostegno al settore agropastorale fosse una priorità dei programmi di governo della Sardegna, quindi a partire dai suoi bilanci
Tutto ciò implica uno stravolgimento delle politiche neoliberiste su cui sino ad oggi poggia l’attività della Giunta. Questo è ciò che noi sardi vorremmo.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera
SardegnaLive Protesta dei Pastori, Claudia Zuncheddu: bisogna evitare la guerra tra i poveri
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