Considerazioni sull’ultima competizione elettorale
Sui risultati dell’ultima tornata elettorale i media e gli analisti sostengono che la politica italiana e sarda non va più a tre poli ma è tornata al bipolarismo.
A parte le considerazioni, tanto affrettate quanto interessate degli analisti, il dato di fatto è che specialmente in Sardegna i risultati dicono che il M5S non è sicuramente l’alternativa alla ribellione del popolo sardo contro il dominio alternante e sovrapponibile del centro destra e del centro sinistra.
Le formazioni politiche identitarie, sardiste e sovraniste come il Psd’Az e il Partito dei Sardi, nei vari scenari locali si sono presentate divise, su fronti contrapposti ed in modo disordinato negli schieramenti di centro destra, di centro sinistra e civici. In ogni caso in contraddizione nel loro essere in maggioranza o in opposizione nel Consiglio Regionale sardo, dimostrando anch’esse di non essere l’alternativa.
Il resto dei movimenti ed organizzazioni indipendentiste con la propria assenza in questa competizione, di cui anche noi ci assumiamo la nostra responsabilità, hanno dimostrato la propria incapacità politica nell’interpretare questo momento elettorale.
In questo scenario sardo hanno potuto vincere, ancora una volta, i soliti noti e resuscitati dei due schieramenti italiani anche con l’ausilio di liste civiche da loro controllate. Questo ha permesso ancora una volta, grazie ai printzipales dei voti, di governare elettoralmente il malessere e la ribellione del popolo sardo promettendo tutto per poi non cambiare nulla.
Noi riteniamo che non sia vero che in Sardegna non sia possibile creare un terzo polo che rappresenti gli interessi e la necessità di cambiamento.
La gravità della situazione economica e politica è tale che impone ai sardi la concretizzare di questo progetto, nella creazione di un terzo polo identitario, ambientale, sociale e di ribellione che sia il punto di aggregazione e di unione, pur con le proprie diversità, di tutti i movimenti, comitati e individualità che esprimono nei territori la voglia di ribellione e di cambiamento radicale che esprime il nostro popolo.
I nostri interessi non possono più essere rappresentati né dal centro destra né dal centro sinistra che secondo le maggioranze che rappresentano, a Cagliari parlano ed agiscono in un modo e a Roma fanno il contrario per sudditanza agli ordini delle segreterie dei loro partiti.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera
rassegna stampa
Elezioni, Zuncheddu (Sardigna Libera): “Politica sarda è tornata al bipolarismo”
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