No ai Radar di Morte
Comunicato stampa
NO ALL’ENNESIMA AGGRESSIONE MILITARE AL NOSTRO TERRITORIO. SOSTENIAMO LE POPOLAZIONI E I COMITATI CHE SI OPPONGONO ALLA VIOLAZIONE DEL DIRITTO INALIENABILE ALLA SALUTE, ALLO SCIPPO DELLE NOSTRE RICCHEZZE PAESAGISTICHE E ALLA DEVASTAZIDONE DELLE NOSTRE COSTE.
La Sardegna si mobilita contro i Radar.
Le popolazioni delle coste occidentali sarde con una mobilitazione spontanea in difesa del paesaggio, dell’ambiente naturale e del diritto alla salute dice NO all’installazione di radar militari e/o della Guardia di Finanza.
Queste installazioni stanno avvenendo in gran segreto in luoghi spesso vincolati da interesse paesaggistico europeo (SIC) e in spregio a regolamenti di tutela oltre che europei, regionali e comunali.
All’Asinara “segretamente e illegalmente” si sbancava la zona di Punta della Scomunica, uno dei luoghi panoramici più belli del parco nazionale. Il Comune di Porto Torres è intervenuto bloccando questo scempio.
All’Argentiera, nel comune di Sassari, si sta costruendo la Base per il Radar, ma la popolazione si è mobilitata cacciando le ruspe.
A Tresnuraghes e a Fluminimaggiore i comitati e le popolazioni hanno fino ad oggi impedito lo sbancamento di due siti europei protetti (SIC), dove intendono posizionare tralicci di 36 metri, in dispregio al paesaggio, che secondo i ”padroni dei radar” dovrebbero con le loro onde difenderci dall’invasione dei “nordafricani che scappano dalla guerra”.
In compenso il Ministero della Difesa e la Regione Sardegna, come consuetudine, non ci informano sugli effetti che le onde elettromagnetiche emesse dai radar producano per la salute delle popolazioni, come se il diritto inalienabile alla salute fosse violabile senza che nessuno debba render conto.
Sicuramente questa distruzione ambientale, sconvolge i programmi di salvaguardia dell’ambiente e di sviluppo turistico ecocompatibile di questo tratto di costa ancora incontaminato.
Le popolazioni sarde non sono più disposte a vendere la propria salute, la distruzione e il vilipendio dell’ambiente costiero, il controllo e lo sviluppo del territorio in cambio di morte, illegalità o di un lavoro da manovale.
La storia di Quirra dopo 40 anni è un monito.
Il mio impegno istituzionale e nel territorio è e sarà per la difesa del diritto dei sardi alla salute, alla salvaguardia e gestione condivisa del nostro territorio.
Claudia Zuncheddu
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