Turbolenze politiche nel Centro Destra
L’interruzione della seduta del giorno 09 richiesta da una parte della stessa maggioranza, per “necessità di approfondimenti di carattere politico”, la dice tutta sul valore di questi “approfondimenti politici”riguardanti il Collegato alla Manovra Finanziaria in discussione.
Questa richiesta si presta a diverse letture, può essere interpretata come “turbolenze politiche” legate a esigenze di rivisitazione delle “spartizioni territoriali” spettanti alle varie forze della maggioranza (secondo il Manuale Cencelli), ma sicuramente in questa richiesta c’è anche una sorta di “resa dei conti” derivante dai risultati delle ultime tornate elettorali in Sardegna (vedi Cagliari e Olbia), che per alcune forze politiche della maggioranza sarà acuita dalla strepitosa vittoria dei “4SI” su temi universali come “Acqua Bene Comune”, “La Legge uguale per tutti” quindi anche per Berlusconi e il Nucleare bocciato in Italia e bocciato per la seconda volta in Sardegna nell’arco di due mesi.
Queste vittorie sono un chiaro e ribadito NO ai modelli di gestione e di sviluppoproposti dalla stessa coalizione di Centro-Destra che governa la Sardegna e l’Italia.
Confermando con ciò l’esistenza di un forte vento di cambiamento in Italia, che destabilizza Berlusconi e i suoi alleati, e che anche in Sardegna si sta manifestando, con articolazioni differenti principalmente dando forza al centro sinistra e creando “forte instabilità” in parte del CD coloniale sardo.
Il dato politico è la chiara richiesta di cambiamento per tutta la classe politica ma in particolar modo denuncia il fallimento delle politiche antipopolari del CD sardo e italiano, incapace di governare la crisi globale, di preservare e tutelare le esigenze dellastragrande maggioranza delle popolazioni delle imprese e delle famiglie.
L’asse portante del Collegato alla Manovra sarebbe dovuto essere il tema sulle ragioni della crisi, cosa fare per superarla, quali strumenti, quali le priorità. Ma non essendo nato per dare soluzioni alternative ai drammi sociali ed economici delle imprese e delle famiglie sarde, ovviamente è privo di qualsiasi analisi dei problemi che stanno alla base della crisi.
La richiesta di interruzione del dibattito in corso, da parte di alcune forze della stessa maggioranza, nonché la richiesta in vari interventi dell’Opposizione, del ritiro del Collegato, per essere riportato nelle commissioni per una rielaborazione totale e per epurarlo dalle “regalie” previste per i cosiddetti “territori amici”, era la richiesta logica per fare del Collegato, un reale strumento politico che dia risposte alla crisi economica e alle emergenze territoriali.
Ma così non è stato per cui questo Collegato sancisce politicamente l’incapacità di questa maggioranza a governare la crisi economica e sociale, incapacità più volte ribadita anche dalle votazioni in Aula che ha visto la Giunta andar sotto per 5 volte con voto segreto e 1 volta con voto palese. Da qui la richiesta della sospensione dei lavori fatta da alcune forze della stessa maggioranza.
Si è discusso di un Collegato politicamente “indecente e impresentabile”: frutto di una visione totalmente distorta e parziale degli eventi che stanno segnando la pesantissima crisi economica e sociale che sta con forza attanagliando l’intera Sardegna, creando disgregazione sociale, fallimenti di imprese e di singoli. Il tutto con devastanti ricadute sociali e senza nessuna speranza, senza nessun progetto, nonostante in qualche parte d’Italia si avvertono già “timidi” spiragli di uscita dalla crisi.
Questo dibattito, sino ad oggi governato da logiche di spartizione, è una pericolosa perdita di tempo nell’incalzare della crisi e produce danni con “logiche dissennate e di bottega”.
Già in diversi interventi precedenti questo pericolo è stato ravvisato.
Noi non accetteremo mai queste logiche per cui non saremo e non potremo mai essere considerati complici di operazioni scellerate.
Ribadisco la pericolosità e l’inutilità di un dibattito intorno ad un Disegno di Legge, privodi un progetto economico credibile e praticabile, ispirato fondamentalmente da logiche spartitorie che sono il collante di questa maggioranza che (Lei, Presidente Cappellacci, governa o meglio visti gli eventi dovrebbe governare).
Quali sono, in questo Collegato, le risposte alle richieste di un’economia sarda già massacrata da un’imposizione fiscale da strozzinaggio, vedi vertenza Equitalia e Vertenza Entrate, su cui si continua a tacere e a ignorare concretamente, il tutto in un atteggiamento di totale sudditanza con il governo italiano di Tremonti e Berlusconi che non hanno nessuna intenzione reale di restituire ai sardi i soldi dovuti e tanto meno di mettere mano all’emergenza economica che colpisce i sardi, le famiglie e le imprese.
Ancora una volta prevale da parte del governo italiano un atteggiamento coloniale di arroganza e non curanza delle esigenze e dei diritti del nostro popolo e della nostra Nazione. Ancora una volta prevale, ricalcando una eguale logica coloniale, la sudditanza di questa classe politica sarda oggi al governo.
Queste logiche sicuramente faranno si che i costi della crisi ricadano pesantemente ancora una volta sulla nostra economia creando ulteriore disoccupazione, sfruttamento e chiusure di attività economiche, aumentando la nostra sudditanza e dipendenza economica dalle logiche italiane.
All’interno di questo “calderone” chiamato “collegato” c’è di tutto,rispuntano persino le Fondazioni speculando sul pensiero e sull’operato di personaggi illustri ma con l’intento di creare semplicemente “bottega”. E’ un film già visto più volte in quest’Aula. Un film fatto di finanziamenti per certi e di discriminazioni per altri a prescindere da tutto. Il tema sulle Fondazioni pubblico-private va affrontato seriamente in quest’Aula e andrebbe regolamentato democraticamente per eliminare qualsiasi sorta di privilegio per chi governa in quel momento e qualsiasi ombra.
Questo sicuramente è lo spirito che alcuni intestatari delle fondazioni sicuramente auspicherebbero, visto il loro impegno politico, sociale e culturale che hanno riversato nella storia sarda.
Oggi non è certamente prioritaria la discussione sull’ampliamento delle edicole e rivenditedi giornali, riportato ampiamente nel Collegato, in questo momento di crisi drammatica che chiede alla classe politica sarda soluzioni reali e di prospettiva con assunzioni di responsabilità.
Sicuramente abbiamo rilevato che gli spot e sponsorizzazioni ampiamente enumerate nel collegato, sono anche frutto di una mancanza di critica ad un modello di sviluppo che fino ad oggi ha creato dipendenza economica esterna, distruzione delle risorse del territorio e non benessere, Sovranità e indipendenza per i sardi.
Ancor meno, in questo lungo e confuso elenco, si intravede un pur minimo spiraglio di un nuovo progetto di sviluppo, consono alle esigenze attuali del nostro popolo, e capace di creare un’alternativa economica e sociale che dia speranza e fiducia in un migliore avvenire per tutti noi.
La “decenza politica” dovrebbe imporre come conseguenza le dimissioni di questa maggioranza per manifesta e conclamata “incapacità ed inadeguatezza” a governare.
Claudia Zuncheddu
Consigliera Regionale
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