Convegno “Letteratura e Civiltà della Sardegna”
Sabato 22 novembre 2014 ore 9 ex Convento dei Cappuccini, via Brigata Sassari Quartu Sant’Elena (CA) l’Associazione culturale ITAMICONTAS e l’Associazione culturale “Eliseo Spiga” organizzano la Presentazione della
LETTERATURA E CIVILTA’ DELLA SARDEGNA
di FRANCESCO CASULA (2 volumi, Edizioni Grafica del Parteolla-Dolianova)
Coordina i lavori Ivo Murgia, Portalitu de sa Lìngua sarda de sa Provìncia de Casteddu, de Quartu e de Mara.
Presenta l’Opera Gianluca Scroccu, storico e studioso di storia contemporanea e della Sardegna, borsista all’Università di Cagliari. Interverranno:
Guido Sarritzu, Assessore alla Cultura e Lingua sarda al Comune di Quartu
Dott.ssa Claudia Zuncheddu dell’Associazione culturale “Eliseo Spiga”
Dottor Giulio Solinas, scrittore bilingue
Maddalena Frau, poetessa, che leggerà alcune sue poesie contenute nell’Opera
Leggeranno alcuni passi e poesie tratte dall’Opera Enrica Boy e Francesca Serra.
Musiche Mario Murgia e Antoni Solmo
Conclude Francesco Casula Autore dell’Opera.
L’opera in due volumi, è il frutto di un lavoro di dieci anni ed è rivolta soprattutto ai giovani e agli studenti.
Il primo volume tratta dell’attività letteraria in Sardegna dalla nascita della lingua sarda e dai primi documenti per proseguire con gli Autori che formano le fondamenta della nostra letteratura: Antonio Cano, Sigismondo Arquer, Girolamo Araolla, Giovanni Matteo Garipa e Fra Antonio Maria da Esterzili durante il dominio catalano-aragonese e spagnolo; Efisio Pintor Sirigu, Francesco Ignazio Mannu, Diego Mele, Peppino Mereu e l’autore sconosciuto di Sa scomuniga de Predi Antiogu nel Settecento-Ottocento; Giambattista Tuveri, Antonio Gramsci e Emilio Lussu per un «nuovo stato e un nuovo ordine sociale». Tra i romanzieri del 1900-2000 sonò, stati scelti Grazia Deledda, Salvatore Satta e Giuseppe Dessì. Per raccontare il banditismo e la società del malessere, ho indicato Antonio Pigliaru, Michelangelo Pira e Giuseppe Fiori.
Sebastiano Satta è l’autore in lingua italiana inserito nel capitolo sulla letteratura identitaria del 1900-2000 insieme a Salvatore Cambosu. Mentre tra gli autori in lingua sarda figurano il desulese Antioco Casula (Montanaru) e Pedru Mura di Isili.
Il secondo volume si apre con Benvenuto Lobina, Francesco Masala e Antonio Cossu per arrivare fino ai nostri giorni con scrittori e poeti sia in Italiano (da Antonio Cossu e Giulio Angioni a Efisio Cadoni, Sergio Atzeni e Flavio Soriga) che in Lingua sarda: fra questi ultimi ricordo il romanziere Gianfranco Pintore e i poeti Franco Carlini (Domusnovas), Giovanni Piga (nuorese), Maddalena Frau (ollolaese), Paola Alcioni (cagliaritana).
Nel volume è presente anche Nereide Rudas, Michele Columbu, Raimondo Manelli e Salvatore Niffoi.
Complessivamente, nei due volumi, agli Autori e ai testi in Sardo è dedicato uno spazio che supera il 50/% del totale.
Il criterio con cui sono stati scelti gli Autori è l’Identità sarda Ovvero una specifica e particolare sensibilità locale, ovvero “una appartenenza totale alla cultura sarda, separata e distinta da quella italiana” diversa dunque e irrimediabilmente altra, come scrive il critico sardo Giuseppe Marci.
In altre parole sono stati scelti gli Autori – per dirla con il gavoese Antonello Satta – che “sappiano andare per il mondo con pistoccu in bertula, perché proprio in questo andare per il mondo, mostrano le stimmate dei sardi e, quale che sia lo scenario delle loro opere, vedono la vita alla sarda”.
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