“leggina sul doppio incarico” e “ad personam”: un’altra perla di arroganza del consiglio della RAS. nessuna voce contrastante!!!!
Dopo le baby pensioni e gli scandali per l’uso dei fondi dei gruppi, la casta regionale aumenta i suoi privilegi, giustificandoli in nome dell’Autonomia. Con una Leggina bipartisan oggi può essere contemporaneamente alla guida di Comuni e sedere in Consiglio Regionale, concedendosi con ciò il dono dell’ubiquità e salvando con una Legge ad personam “8 amici” con il doppio incarico incompatibile.
Ancora una volta la casta fa quadrato e sul privilegio convergono i voti del centro destra e del centro sinistra con sardisti, sovranisti e indipendentisti compresi. Tutti d’accordo per il nuovo privilegio ad esclusione dei Riformatori che si astengono senza avere il coraggio di votare contro.
La responsabilità e il ruolo di un sindaco, nella complessa gestione della propria comunità, richiede un impegno totale a prescindere dal numero dei cittadini che la compongono. Ciò dovrebbe decretare la naturale incompatibilità con altri ruoli politici altrettanto importanti e siti in sedi spesso assai distanti che non permettono al consigliere regionale il dono dell’ubiquità.
Se la classe politica sarda si fosse sempre avvalsa dello Statuto Speciale per contrastare le Leggi dello Stato italiano discriminanti e vessatrici per noi sardi, sicuramente l’Autonomia non avrebbe decretato il suo totale fallimento e i sardi oggi sarebbero meno poveri, più liberi e con un termine di moda “più sovrani”. Peccato che si strumentalizzi lo Statuto Speciale per ambizioni di retroguardia e per acquisire nuovi privilegi per una classe politica legittimata solamente dal 18% dei sardi. E’ in questo clima di delegittimazione della Massima Assemblea Sarda che la casta si arrocca concentrando sempre di più privilegi e potere.
La classe politica sarda ancora una volta invoca lo Statuto Speciale di Autonomia come foglia di fico per coprire le proprie vergogne.
Claudia Zuncheddu
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