lettera aperta al presidente Pigliaru in materia di tutela ambientale e dei territori sardi
Al Presidente della Regione Autonoma della Sardegna
Prof. Francesco Pigliaru
A proposito dell’Assemblea Regionale dell’Unione Barracelli del 16 marzo 2014
Egregio Presidente
Nei giorni scorsi a San Teodoro si è svolta l’assemblea regionale dell’Unione Barracelli. In quell’affollatissima e partecipata assemblea si è analizzato il tema del rapporto fra le Compagnie Barracellari, le istituzioni locali, l’istituzione Regionale e il rapporto delle Compagnie con le popolazioni, le emergenze e le esigenze dei territori. Da quella sede è partito un segnale fortissimo che Lei Presidente, la sua Giunta e il nuovo Consiglio dei sardi, sicuramente terrete in considerazione.
Le istituzioni non possono più ignorare l’importanza del ruolo dei Barracelli sardi sul fronte della vigilanza del territorio, della prevenzione e del pronto intervento in casi di emergenza e calamità, nonché la difesa della proprietà privata e delle proprietà collettive, come gli usi civici, dall’incuria e dal vandalismo che gli uomini perpetuano contro l’ambiente.
Con lo spopolamento del territorio e l’abbandono delle campagne, fortemente legato anche alla crisi del settore agropastorale, viene sempre più a mancare il controllo tradizionale dei nostri territori, per cui la presenza in ogni comune della Sardegna dei nostri Barracelli, oggi è più che mai da valorizzare e potenziare, esaltando la valenza civile e sociale di questo corpo di vigilanza che fa parte integrante della storia e delle tradizioni della Sardegna.
La Giunta Cappellacci si assunse la responsabilità gravissima di non comprendere quanto le diverse migliaia di Barracelli, che presidiano in modo capillare il territorio sardo, fossero una risorsa a cui la Sardegna non poteva e non può rinunciare. L’emergenza, tra alluvioni e incendi, per non parlare delle patologie animali (vedi lingua blu e peste suina africana con l’abbandono di animali morti nei territori), non ha avuto in questi anni un carattere episodico ma è divenuto uno “status” che ha sempre visto in prima fila il corpo delle Compagnie Barracellari intervenire puntualmente anche se dotate di scarse risorse finanziarie e di mezzi operativi insufficienti e spesso obsoleti.
Le battaglie portate avanti su questi temi, che mi hanno vista impegnata in prima persona nella passata legislatura, hanno prodotto solo promesse mai mantenute dalle istituzioni della RAS. Un esempio di ciò, è il mancato rimborso da parte della Regione dei costi sostenuti dalle Compagnie per gli esami di idoneità, esami imposti dalla Legge e previsti a carico del Sistema sanitario pubblico. Una Legge della RAS che viene puntualmente violata e disattesa dalla stessa RAS.
Il nostro patrimonio ambientale e territoriale è di inestimabile valore. Esso rappresenta l’unica vera grande ricchezza di noi sardi, patrimonio su cui investire per tutelarlo, conservalo e valorizzarlo. La mancanza di una cultura del rispetto dell’ambiente all’interno della classe politica sarda, ha generato disastri ambientali ed ecologici nei territori e povertà tra le comunità che hanno visto spesso e volentieri, in cambio di qualche posto di lavoro o del miraggio industriale, la distruzione delle risorse naturali e umane. E’ da questa consapevolezza che si chiede a Lei Presidente Pigliaru, alla sua Giunta e al nuovo Consiglio un impegno prioritario sulla salvaguardia dell’ambiente, del territorio, delle sue economie e di tutti quelli che giorno per giorno lavorano per difenderla, proteggerla e salvaguardarla.
Restituire dignità al ruolo delle Compagnie Barracellari sarde e alla loro professionalità, oggi significa metterle in condizione di poter svolgere il proprio compito in modo efficace e in sicurezza, non solo dotandoli di abbigliamento idoneo ma anche di tutte quelle risorse indispensabili per i loro interventi in caso di emergenza e nella loro quotidianità. Dotarli di mezzi a trazione integrale ben equipaggiati e sempre efficienti. Garantire corsi di formazione per la guida e la manutenzione dei suddetti mezzi, significa investire in sicurezza per gli operatori delle Compagnie, per le collettività e per lo stesso ambiente naturale, che non può più essere abbandonato alla mercé di chi vuole delinquere sotto qualsiasi forma.
E’ importante che la Regione Autonoma della Sardegna riconosca il rilevante ruolo sociale delle Compagnie Barracellari, non solo nella società rurale, ma anche in quella prossima agli insediamenti urbani-metropolitani.
Purtroppo fino ad oggi, per ignoranza e incuria della classe politica sarda, le Compagnie Barracellari sono state viste come un retaggio di una società agricola da cancellare e non come una risorsa più che mai moderna indispensabile alla società sarda per il controllo, sotto tutti gli aspetti, del nostro ambiente e delle nostre risorse.
Claudia Zuncheddu
Commenti